Non accennano minimamente ad arrestarsi le iniziative di protesta nei confronti della Rwm Italia, la fabbrica bellica che ha sede tra i Comuni di Domusnovas ed Iglesias.

Lunedì varie associazioni antimilitariste presenteranno un esposto-denuncia al Tribunale di Cagliari in merito alle esportazioni di missili prodotti dallo stabilimento verso l'Arabia Saudita.

Esportazioni che, secondo gli attivisti (che si ritroveranno alle 10 nelle scalette del palazzo per illustrare i contenuti della denuncia) "violano in maniera grossolana la Legge 185 del 9 luglio 1990 che dovrebbe vietare categoricamente il commercio bellico verso Paesi che si trovano in conflitto armato come accade nel caso della coalizione saudita che usa questi armamenti per bombardare lo Yemen". Nello specifico le varie sigle, da Sardegna Pulita al Comitato Riconversione Rwm passando per Cagliari Social Forum, Adiquas Nuraxi Figus, Carlofortini Preoccupati e altre, chiederanno provvedimenti per la morte, nell'8 ottobre 2016, di un'intera famiglia, una madre incinta con i suoi 4 bambini spazzati via nel villaggio di Deir Al-Hajari (Yemen nord occidentale) da un raid aereo che secondo gli ambientalisti impiegava missili prodotti dalla Rwm, dei quali sono stati rinvenuti, in loco, anelli di sgancio e codici identificativi.

"Siamo indignati - rimarca Angelo Cremone, Sardegna Pulita - del fatto che il popolo sardo, da sempre pacifico, sia sempre più equiparato ed identificato con l'attività della fabbrica e con le conseguenze che questa produce nei teatri di guerra. La Rwm è filiale di una multinazionale tedesca ma in Germania le esportazioni verso l'Arabia Saudita sono bloccate da un giusto embargo. In pratica l'azienda tedesca riesce ad esportare solo grazie alle autorizzazioni italiane e questo - conclude il portavoce di Sardegna Pulita - è inconcepibile: sull'altare dei posti di lavoro si sacrificano le leggi e si accetta qualsiasi ricatto".
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