Oggi chiude i battenti il reparto di oncologia della Casa di cura di Decimomannu e i pazienti, riuniti in un comitato, esprimono il loro rammarico di fronte alla "sconcertante inerzia dell'Amministrazione regionale a cui l'interruzione della convenzione è stata comunicata formalmente dalla proprietà della Clinica da almeno due mesi".

Se finora, scrivono in una nota, "si poteva pensare a una distrazione", adesso vi è la certezza che "al Consiglio Regionale e all'ATS vada bene così. Va bene alla Regione Sarda che un migliaio di persone già in cura a Decimo si debba aggiungere alle migliaia che già affollano le liste d'attesa del Businco, del Policlinico, e degli altri ospedali dell'Isola. Tutte strutture che, per ammissione degli stessi dirigenti, non riescono già a far fronte in tempi e modi dignitosi alle richieste di diagnosi e cura dei pazienti oncologici sardi".

Le proposte del comitato riguardano la revoca immediata della chiusura del reparto oncologico, il richiamo di tutti i pazienti dirottati negli altri ospedali e che venga attivato un tavolo tecnico pubblico "tra la proprietà della Casa di Cura, l'Assessorato, l'ATS, il Brotzu, il comitato di pazienti, incaricato di valutare le reali motivazioni e difficoltà della Casa di Cura alla base della decisione di interrompere la convenzione e le possibili soluzioni, allo scopo di garantire il mantenimento del servizio".

Nel frattempo, aggiungono i malati, "si trovi una soluzione temporanea che garantisca il mantenimento del servizio fno almeno alla fine dell'anno. Termine, questo, che corrisponde con il previsto completamento del piano di assunzioni varato dall'ATS per risolvere il problema delle gravi carenze di organico anche dei servizi di oncologia degli ospedali pubblici".

(Unioneonline/s.s.)

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