"Ho pagato tutti i partiti".

Questo, in estrema sintesi, quanto dichiarato davanti agli inquirenti da Luca Parnasi, il costruttore romano, ex amministratore unico dell'Eurnova, interrogato per quasi 11 ore a Rebibbia, nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma.

L'imprenditore, insieme a cinque strettissimi collaboratori, è finito in carcere con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata a una serie di reati: corruzione, traffico di influenze, frode fiscale e finanziamento illecito.

È ai domiciliari invece Luca Lanzalone, avvocato vicino al sindaco del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi, che dopo il coinvolgimento nell'inchiesta si è dimesso dal ruolo di presidente del Consiglio di Amministrazione di Acea.

Durante l'interrogatorio Parnasi avrebbe ammesso, in tema di finanziamenti alla politica, di avere elargito denaro per tornaconto personale e per incassare via libera e autorizzazioni e velocizzare l'iter amministrativo di alcune procedure relative a suoi progetti.

Somme in chiaro, tracciate, di cui sono stati spiegati significato e scopo, più altri contributi su cui dovranno essere fatti approfondimenti investigativi per capire se di natura lecita o illecita.

(Unioneonline/F)

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