Alle 15 si aprirà, a Bruxelles, il Consiglio europeo che dovrà affrontare il nodo migranti e superare il regolamento di Dublino.

Al tavolo l'Italia si siede pronta a giocarsi la carta estrema del veto, se non verrà messo nero su bianco che tutti i Paesi dovranno condividere la responsabilità dei salvataggi in mare dei migranti.

Il premier Giuseppe Conte, riferendo in Parlamento prima di partire per Bruxelles, lo ha detto chiaramente: "Sui migranti sono in gioco i valori dell'Europa unita".

E sulla questione migranti interviene anche il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: "Occorre proteggere i confini esterni dell'Unione, creando 'piattaforme' regionali fuori dall'Europa", è questa la sua proposta alla vigilia di un summit che si preannuncia difficilissimo.

Una proposta che sembra andare verso le posizioni del governo italiano, scontentando invece l'asse Francia-Germania-Spagna, che insiste sulla creazione di hotspot chiusi.

Ma Roma non è d'accordo e minaccia di non approvare le conclusioni del vertice se, viene fatto sapere, non verrà inserito esplicitamente un punto sulla condivisioni di responsabilità nel salvataggio e l'accoglienza dei migranti, cioè i cosiddetti movimenti primari.

Di fatto, confermano fonti dell'Ue, la riforma del regolamento di Dublino è ormai tramontata. Non c'è l'accordo, non c'è nemmeno la maggioranza per portarla avanti: e invece l'intenzione è quella di provare a lavorare al consenso ampio su un'opzione 'sistemica' che bilanci responsabilità e solidarietà e consenta di dare risposta alla crisi migratoria.

Si punta dunque alle piattaforme extraeuropee con l'obiettivo dichiarato "di fermare il modello di business dei contrabbandieri, è il modo più efficace per fermare i flussi e porre fine alla tragica perdita di vite in mare".

LA PROPOSTA DI MERKEL - Passando alla Germania, la maggiore preoccupazione di Angela Merkel pare sia quella di bloccare i cosiddetti "secondary movement" dei migranti, quelli interni ai Paesi Ue, e di rispedire quelli che si sono trasferiti in Germania nei Paesi di prima accoglienza.

La Cancelliera punta a una "coalizione di volontari" tra i 28 Paesi Ue che concludano accordi per far tornare i migranti nel primo Paese in cui sono stati registrati: "Non è una soluzione perfetta, ma è un inizio", ha affermato al Bundestag.

(Unioneonline/s.a.)

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