Misure cautelari revocate, arresti domiciliari solo per l'alaese Lucio Baltolu: è questa la decisione del Tribunale del Riesame di Sassari per le 17 persone arrestate nell'ambito dell'operazione antidroga denominata "Green Thumb".

I giudici hanno accolto le richieste delle difese (i penalisti Giampaolo Murrighile, Antonello Desini e Giuseppe Mocci, tra gli altri) soprattutto per le posizioni più importanti nella presunta rete di spaccio, che si alimentava, secondo la Procura di Sassari, grazie alla marijuana coltivata in diverse località del Nord Sardegna.

In particolare escono dal carcere Gesuino Zarra, 67 anni, di Buddusò, ma residente a Olbia, e Salvatore Baltolu, 58 anni, di Alà dei Sardi.

Una delle figure chiave è proprio quella di Zarra, accusato di essere il principale fornitore del gruppo di spacciatori che operava soprattutto in Gallura.

Il legale di Zarra, il penalista Giampaolo Murrighile, commenta così la decisione del Riesame: "Il mio assistito è stato arrestato per fatti dei quali si è già occupata la Procura di Tempio, Zarra era risultato estraneo a vicende che non lo riguardano. A distanza di mesi, per gli stessi episodi, è arrivata l'inchiesta della Procura di Sassari, con l'arresto. Abbiamo chiesto al Riesame di prendere atto di tutto questo".

Andrea Busia

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