Divulgazione, trasmissione, offerta e detenzione di materiale pedopornografico.

È con quest'accusa che monsignor Carlo Alberto Capella, ex diplomatico vaticano, è stato condannato a cinque anni, e al pagamento di cinquemila euro di multa.

Lo ha stabilito il Tribunale vaticano presieduto da Giuseppe Dalla Torre dopo un'ora di camera di consiglio.

I giudici hanno inflitto la condanna "aumentata per la continuazione del reato e bilanciata con le attenuanti generiche del contegno processuale".

La difesa di Capella aveva chiesto che venisse applicata una pena "contenuta nei minimi applicabili", sostenendo che le contestazioni rientrassero in "comportamenti che non sono indice di pericolosità ma di un disagio frutto di una crisi esistenziale maturata alla notizia del trasferimento da Roma a Washington".

Arrestato lo scorso 7 aprile, Capella aveva ammesso tutto in fase istruttoria: "Una crisi interiore", ha cercato di giustificarsi, dovuta proprio allo spostamento negli Stati Uniti.

"Ho sbagliato a sottovalutare la crisi che stavo attraversando - ha detto, raccontando di quelle chat e di quegli scambi di foto pedopornografiche su Tumblr -. Ho sbagliato a pensare di poterla gestire da solo. Il contesto era nuovo. Amici o referenti non ne avevo. Ho cercato di far fronte con rimedi spirituali e di non far pesare il mio stato d'animo in nunziatura. Saper dare un nome alle crisi interiori nel momento stesso in cui una persona le vive non è facile".

(Unioneonline/D)

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