Di lui si sa che le iniziali - ricamate sulla sua camicia verde, o almeno su quel che ne resta - sono M.M, che era uno sciatore, con tutta probabilità benestante.

I ghiacciai della Valtournanche, in Valle d'Aosta, hanno restituito il suo cadavere a più di 50 anni dalla sua morte.

È stato ritrovato in località Cime Bianche, a 3100 metri d'altezza. Non recentemente, il corpo lo hanno rinvenuto il 22 luglio 2005, e secondo i risultati degli esami a cui è stato sottoposto, era morto all'inizio degli anni '50.

Nella banca dati delle persone scomparse non c'è nessuno che abbia iniziali come quelle ricamate sui resti della camicia dello sciatore.

La polizia ha brancolato nel buio per anni, allo scopo di capire chi fosse quest'uomo, e ora ha deciso di riaprire il cold case in seguito ad una ricerca effettuata dalla polizia scientifica a partire dal 2017.

Ricerca grazie alla quale è stata data una descrizione più precisa dell'uomo, che all'epoca della morte doveva avere una trentina d'anni: alto 1,75, probabilmente morto ancora prima del 1950 (aveva una moneta da cinque lire coniata tra il '46 e il '50) e benestante.

Si evince dall'attrezzatura e dall'abbigliamento: calzature costose, sci d'alta gamma per esperti, bastoncini in metallo e non bambù, un lusso per l'epoca, un orologio Omega e un carnet da 60 corse per la funivia Breuil - Plan Maison. Inoltre era miope, soprattutto dall'occhio destro; altro indizio, la camicia, è stata prodotta da un'azienda francese che non esiste più.

Si sanno molte cose insomma, non il nome. Perché nessuno lo ha reclamato e l'analisi del dna non ha fornito corrispondenze con possibili parenti.

Così la polizia aostana ha diffuso le foto dell'equipaggiamento dell'uomo, nella speranza che qualcuno possa riconoscere quegli oggetti.

(Unioneonline/L)
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