Con le sceneggiate napoletane di Mario Merola e le canzoni di Claudio Villa, più qualche saracinesca di negozi riparata, ha cresciuto sette figli: quattro sono sposati, gli altri tre vivono con lui, vedovo da tempo. Ma Franco Becini, ottant’anni freschi freschi, arcinoto a chi abita attorno al mercato di San Benedetto (e, volente o nolente, lo ascolta esibirsi da trent’anni) non canta più: perché non è assicurato. Non lui, ma la sua Motoape, sulla quale monta l’amplificazione: "Non ho i soldi per la polizza".

Senza l’Apixedda "Becini Franco nato a Pirri ma residente in questa casa popolare in via Bacaredda 7" non ha più voce.

Ci ha provato, a utilizzare il mezzo non assicurato: "So che non avrei dovuto, ma i soldi proprio non li ho".

E la Polizia municipale, che deve provvedere al bene e alla sicurezza di tutti, l’ha multato: "Parcheggi davanti a casa e non la muova più finché non la assicura di nuovo".

Al Mercato, quindi, si fa la spesa senza il sottofondo di "Io stongo carcerato e mamma more", e non si ode nemmeno "Granada".

"Se qualcuno vuole darmi una mano per assicurare la mia Ape, l’indirizzo lo sapete: suonate e aiutatemi". Chissà, potrebbe cantare qualcosa al citofono.

Luigi Almiento
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