Un campione con una storia tragica alle spalle.

Jakub Blaszczykowski, il 32enne capitano della Polonia, in questi giorni impegnata nella fase a gironi dei mondiali di Russia, ha raccontato nella sua autobiografia, intitolata "Kuba", di essere stato testimone oculare dell'omicidio della madre da parte del padre.

All'epoca, nel 1996, il giocatore aveva solo dieci anni: davanti agli occhi del bambino l'uomo, Zygmunt, ha colpito a morte con alcune coltellate la moglie Anna.

Un dolore che ha choccato il futuro calciatore, rimasto immobile a letto per cinque giorni dopo la tragedia.

Per il delitto il padre è stato condannato a quindici anni di reclusione.

Blaszczykowski è cresciuto insieme alla nonna materna e lo zio Jerzy, ex centrocampista, che lo ha spinto a intraprendere la carriera di calciatore, raggiungendo i massimi livelli. Sempre senza dimenticare la madre, a cui alzando gli occhi al cielo dedica ogni suoi gol.

(Unioneonline/F)
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