La battaglia contro la povertà è appena iniziata, ma in Gallura sono fiduciosi. Oggi, nell'aula consiliare del Comune di Olbia, i sindaci di 16 Comuni dell'ex Provincia di Olbia-Tempio hanno siglato il Protocollo operativo di Rete per l'Inclusione Universale Sociale.

"Un'azione strategica che, grazie alla sinergia tra le amministrazioni comunali, l'Aspal (Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro), l'Assl e le scuole, ci permetterà di contrastare e ridurre la povertà in maniera più efficace, fino a consentire al cittadino in difficoltà economiche di diventare autosufficiente", ha spiegato Katia Salzillo dei Servizi sociali del Comune di Olbia.

Il meccanismo è questo: attraverso la Carta Rei (reddito di inclusione) di ciascun Comune, si individuano i nuclei familiari bisognosi. L'accesso al programma, e, dunque, alle risorse messe a disposizione dalla pubblica amministrazione, presuppone, però, l'obbligo da parte delle persone individuate di seguire dei percorsi di inclusione: l'erogazione del contributo, infatti, non è a pioggia ma in termini di servizi al cittadino, che possono andare dai corsi professionali per le persone in cerca di lavoro al pagamento dei servizi sanitari al sostengo per i portatori di handicap.

Il progetto, partito ad aprile, è in evoluzione: per adesso, il ministero delle Politiche sociali ha stanziato un milione e trecentomila euro, ma l'iniziativa gallurese, che in Sardegna è la prima nel suo genere ed è supportata dalla Regione, vuole essere solo un primo passo verso una società senza più disuguaglianze.
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