Dalla Sardegna viene lanciato l'allarme contro la pesca a strascico elettrica praticata nel nord Europa.

L'Isola, per conto dell'Italia, rappresenta i piccoli pescatori anche inglesi, francesi, tedeschi e belgi contro questa attività di pesca illegale che sta mettendo a repentaglio l'ambiente e la sopravvivenza economica della categoria.

Una apposita mobilitazione è scattata ieri mattina proprio dal Mandriola e Torregrande, dove sono presenti alcune delle maggiori marinerie isolane.

I piccoli pescatori, insieme ai rappresentanti dell'associazione Bloom, hanno lanciato una nuova denuncia e un appello per una vera e propria mobilitazione a livello internazionale.

"Un'azione avviata simultaneamente in tutta Europa - ha spiegato Domitillia Senni, portavoce dell'associazione Bloom - per protestare contro la pesca elettrica che viene praticata nel Mare del Nord, in deroga ad un divieto del '98 in vigore in tutta Europa. L'Olanda ha armato una flotta di 84 pescherecci molto grandi che stanno devastando l'ambiente e soprattutto mettendo in crisi le piccole marinerie".

La mobilitazione odierna è finalizzata a far arrivare la voce dei piccoli pescatori fino a Bruxelles, alla Commissione europea.

"Insieme al Consiglio si sta discutendo proprio in questi giorni se mantenere questa deroga - ha osservato Domitilla Senni - visto che è stato chiesto il divieto assoluto".

Ma in cosa consiste questo tipo di attività di pesca? "I pescherecci vengono equipaggiati con degli elettrodi che attraverso le reti calate in mare, lanciano delle scariche uccidendo tutto quello che incontrano. Ora 23 organizzazioni, sia di pesca che ambientalistiche, si sono pronunciate contro questo tipo di pesca e hanno presentato un esposto antifrode all'Unione europea perché l'Olanda ha utilizzato risorse europee per armare la sua flotta della morte".
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