Tragedia nella notte tra venerdì e sabato, a Savogna, in provincia di Gorizia.

Un poligrafico del Gruppo Gedi si è tolto la vita mentre si trovava al lavoro.

Era il caporeparto del centro stampa di cui era stata annunciata la chiusura pochi giorni fa per trasferire l'attività e il personale a Padova.

L'uomo, cha aveva 49 anni, ha compiuto il tragico gesto in un ufficio dello stabilimento. Ha lasciato un biglietto di scuse per la moglie e la figlia di 11 anni.

Sul posto i carabinieri di Gorizia hanno subito escluso eventuali terze responsabilità.

L'impianto è stato fermato immediatamente, con conseguenze sulla distribuzione dei giornali in Friuli Venezia Giulia.

Il suicidio ha scatenato le reazioni dei colleghi e dei giornalisti, che hanno proclamato uno sciopero di 24 ore: oggi non sono in edicola le due testate locali e altri quotidiani del gruppo, tra cui Secolo XIX, Mattino di Padova, Nuova Venezia, Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi, Provincia Pavese, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, Nuova Ferrara, Tirreno di Livorno.

Non sarà in edicola e in versione iPad La Stampa, in segno di solidarietà, mentre i giornalisti di Repubblica in una nota diffusa dal cdr hanno parlato di "tragedia che colpisce tutti", sottolineando che "qualsiasi intervento di ristrutturazione aziendale" influisce "sulla vita stessa delle persone".

Il gruppo Gedi in una nota si è detto "profondamente colpito e fortemente addolorato" e ha espresso "le più sentite condoglianze alla famiglia, alla quale assicurerà aiuto e vicinanza".

Sulla vicenda sono intervenute anche la Fnsi e Assostampa Fvg invitando a "una riflessione su politiche aziendali che, ormai ovunque, spingono le aziende a trattare il bene informazione con criteri esclusivamente ragionieristici".

(Unioneonline/s.a.)
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