Hanno un valore di circa 45 milioni di euro i beni sequestrati dalla guardia di finanza di Catania riconducibili a Giombattista Puccio, 58 anni, detto "Titta U Ballerinu" per via della sua accertata appartenenza - secondo gli inquirenti - sia alla "Stidda" che al clan di Cosa Nostra.

Stando alle indagini l'uomo - attualmente detenuto nel carcere di Siracusa - è il responsabile della creazione di un vero e proprio "cartello mafioso di imprese" nel settore degli imballaggi nel territorio di Vittoria (Ragusa).

"Un articolato sistema di illecito stoccaggio di rifiuti", dicono gli inquirenti, costruito "con il ricorso alle tipiche modalità dell'agire mafioso, caratterizzate dal sopruso e dall'intimidazione" con cui si imponeva "agli operatori del settore l'acquisto di cassette di plastica per l'ortofrutta da aziende conniventi a loro riconducibili".

"Le aziende di Puccio, divenute leader nel settore della produzione degli imballaggi per prodotti ortofrutticoli grazie alla riconosciuta appartenenza dei loro titolari all'organizzazione mafiosa, hanno estromesso le aziende concorrenti che non si piegavano alle condizioni imposte, assumendo in tal modo il controllo dell'intera filiera commerciale".

"La caratura criminale di 'Titta' - sostiene la Procura di Catania - è altresì evidenziata dalle sue precedenti condanne con sentenze definitive intervenute, nel 1999, 'per aver offerto assistenza a diversi latitanti appartenenti alla Stidda' e, nel 2003, 'per aver fatto parte del clan di Cosa Nostra Mammasantissima negli anni 1997 e 1998'".

(Unioneonline/D)

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