Colpo di scena al G7 di Charlevoix, nel Quebec: nonostante i proclami del premier Justin Trudeau, la dichiarazione finale non è stata condivisa da tutti, come aveva annunciato. Fuori dal coro è rimasto infatti Donald Trump, che ha poi fatto un parziale dietrofront e ha attaccato duramente Trudeau con un tweet scritto direttamente dall'Air Force One partito per Singapore, dove è in programma l'incontro col leader della Corea del Nord.

"Debole e disonesto" lo ha descritto, spiegando di aver dato disposizioni allo staff per togliere la sua firma dall'accordo finale.

"Ora valutiamo dazi sulle auto che invadono il mercato americano" si legge in un altro messaggio.

Punto di tensione nei due giorni di vertice sono stati i dazi, anche se l'impegno è stato quello di ridurre le barriere commerciali, pur lasciando le sanzioni alla Russia.

Il testo firmato ha come punto di partenza una serie di nuovi negoziati: "Siamo impegnati a modernizzare l'Organizzazione mondiale del commercio per renderlo più equo al più presto possibile. Faremo del nostro meglio per ridurre le barriere tariffarie, le barriere non tariffarie e le sovvenzioni".

E, per quanto riguarda le accuse di Trump, "ci atteniamo al comunicato, come approvato da tutti i partecipanti" resta la posizione dei leader.

(Unioneonline/s.s.)

G7, TRUMP APRE ALLA RUSSIA:

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