La Cassazione ha confermato l'ergastolo per Claudio Giardiello, l'immobiliarista fallito responsabile della strage al tribunale di Milano il 9 aprile del 2015.

Quel giorno aprì il fuoco durante l'udienza che lo vedeva imputato per bancarotta fraudolenta, con una pistola che era riuscito a introdurre nel Palazzo di Giustizia.

Colpiti a morte furono il giudice fallimentare Fernando Ciampi, ucciso nel suo ufficio al secondo piano; l'avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani, e il coimputato di Giardiello, Giorgio Erba.

Complessivamente sono stati esplosi tredici colpi calibro 7.65.

Dopo la sparatoria, Giardiello riuscì a fuggire in moto: fu catturato da due carabinieri sardi, l'appuntato Mario Nufris e il brigadiere Luciano Madau, della compagnia di Vimercate, in Brianza.

Dopo la condanna in Appello alla massima pena, ora gli ermellini rendono definitiva la sentenza.

"C'è stata una chiara e volontaria attività omicida connotata da lucidità e freddezza - aveva detto il sostituto procuratore generale della Cassazione Pina Casella - e per questo deve essere confermata la condanna all'ergastolo nei confronti di Claudio Giardiello, protagonista di una vicenda dolorosa che ha fatto grande scalpore perché le vittime erano inermi e indifese, convinte di essere al sicuro in un presidio di legalità".

(Unioneonline/D)
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