In Sardegna, "l'1-2% dei genitori di bimbi tra i due e i sei anni sono restii alla vaccinazione": è il dato fornito da Fiorenzo Delogu, direttore del Servizio di igiene pubblica per Assl di Sassari e Olbia dopo il caso della gita scolastica negata agli alunni di La Maddalena e Palau.

Delogu, all'indomani delle proteste da parte dei genitori, spiega che nel primo caso, "come disposto dal vecchio protocollo per la vaccinazione regionale, nonché dal nuovo Piano di prevenzione vaccinale 2017-2019 così come previsto dalla legge 119/2017, il Servizio di Igiene pubblica della Assl di Olbia ha inviato almeno 7 comunicazioni formali, anche con raccomandata con ricevuta di ritorno, ai genitori con cui li si invitava alla vaccinazione del bimbo. Appuntamento nel quale, così come da prassi, gli operatori avrebbero potuto fornire tutte le informazioni utili a una vaccinazione consapevole".

Ci sono stati poi vari contatti e vari appuntamenti, ma "i bambini non sono stati portati negli ambulatori vaccinali della Assl di Olbia".

Stesso discorso per l'episodio registrato nella scuola di Palau.

"A prescindere dalle comunicazioni -aggiunge Delogu -, i bambini potevano essere ammessi nella scuola dell'infanzia presentando la documentazione attestante la vaccinazione o la prenotazione della stessa, episodio evidentemente non avvenuto nel caso dei bimbi di La Maddalena e Palau. In seguito all'entrata in vigore della Legge 119/2017, che ha esteso l'obbligo vaccinale per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni, l'Ats, così come previsto dalla normativa, ha provveduto a inviare una comunicazione informale ai genitori dei minori che si dovevano sottoporre a vaccinazione obbligatoria; in caso di non adempienza, gli uffici di Igiene pubblica hanno provveduto a inviare un secondo sollecito formale, questa volta attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno, pertanto documentabile".

(Unioneonline/s.s.)
© Riproduzione riservata