Le vittime delle presunte vessazioni messe in atto a Ostia dai membri della famiglia Spada non si sono presentate davanti alla III Corte d'Assise all'udienza del maxiprocesso contro il clan che opera sul litorale romani.

Sono circa 15 le persone che hanno disertato l'aula bunker di Rebibbia e non si sono costituite parte civile nel processo.

Un segnale, secondo i pm, che nella zona di Ostia "permangono un clima di paura e gravi problemi di sicurezza legati a un contesto criminale mai placato".

Sono 27 gli imputati nel processo che è cominciato ieri: tra di loro il boss Carmine Spada, detto Romoletto, e suo fratello Roberto, che è a processo anche per l'aggressione alla troupe televisiva di Nemo.

I due sono ritenuti capi di un'associazione a delinquere di stampo mafioso. E sono accusati di essere i mandanti degli omicidi di Giovanni Galleoni detto Baficchio e Francesco Antonini detto Sorcanera, uccisi nel 2011 a Ostia.

Duplice omicidio che, secondo gli inquirenti, dà il via all'ascesa al potere del clan, le cui attività privilegiate sono traffico di droga, estorsione e usura.

(Unioneonline/L)

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