È stata la piccola Giulia, sei anni, non vedente dalla nascita, a leggere l'articolo 32 di una particolare Costituzione esposta a Carbonia.

Si tratta di una copia unica della nostra Carta fondamentale stampata in braille in occasione dei 70 anni della Repubblica e donata al Capo dello Stato nel mese di maggio.

"Nella vita professionale - spiega Graziano Lebiu, presidente dell'Ordine Professionale Infermieristico della provincia di Carbonia Iglesias - e nella rappresentanza istituzionale ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti, condividendo con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili e dei disabili".

Uno di questi momenti "è stato l'appuntamento organizzato in collaborazione col sindaco a Carbonia il 2 giugno", quando Giulia ha letto, in braille, l'articolo 32, che recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".

L'esempio della bimba rappresenta uno dei tanti impegni, continua Lebiu, degli infermieri "per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie".

(Unioneonline/s.s.)
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