La maxi operazione anti-camorra, portata a termine dai carabinieri della compagnia di Marcianise, in provincia di Caserta, ha portato a 40 arresti.

In 16 sono finiti in carcere, 15 ai domiciliari mentre 9 hanno l'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Ma tutti sono ritenuti, dagli inquirenti, responsabili del reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con le aggravanti dell'utilizzo del metodo mafioso.

Visto che, come si ipotizza, gli indagati appartengano oppure orbitino attorno ai clan Belforte e Piccolo-Letizia.

L'operazione, denominata dai militari "Unrra casas", si è svolta tra le province di Caserta, Torino, Reggio Emilia e Mantova, e ha portato allo smantellamento di un enorme e dilagante spaccio nei territorio di Marcianise, Capodrise e Maddaloni.

Controlli, pedinamenti, intercettazioni telefoniche: sono queste le "armi" utilizzate dagli investigatori per svelare l'accordo tra i due cartelli criminali per monopolizzare il controllo della droga sul territorio.

L'operazione ha inoltre portato all'arresto di Aniello Bruno, latitante che fino a quel momento era la vera e propria testa del clan Belforte.

(Unioneonline/DC)
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