"Tutti continuano ad associarmi a Igor, ma lui ha ammazzato 5 padri di famiglia, io non ci sto, non sono mai stato suo complice, lo sanno quelli che indagano, nonostante io abbia dato loro il mio aiuto: anche i servizi segreti me l'hanno chiesto e credevo fossero cose solo da film".

Queste le parole di Luigi Scrima, 40 anni, dal 2001 al 2015 compagno di cella di Igor Vaclavic-Norbert Feher, il killer e rapinatore serbo che ha terrorizzato il Ferrarese con rapine e omicidi prima di essere catturato a Teruel, Aragona, in seguito a tre omicidi.

L'uomo ha rilasciato un'intervista esclusiva a "La Nuova Ferrara" sul suo coinvolgimento nelle indagini sui possibili complici, che avrebbero aiutato Igor nella fuga dall'Italia.

"Mi hanno proposto che se li aiutavo a prenderlo vivo mi avrebbero pagato: gli ho detto che non sapevo niente di lui", dichiara Scrima.

"Fin dalla prima volta che i carabinieri del Ros fecero il blitz a casa mia gli dissi di cercare a Valencia, Igor diceva che Valencia era casa sua", ha continuato.

Scrima dichiara inoltre che, andando a vivere nella città spagnola, era diventato l'"esca per catturare il killer". "Sono andato via nel giugno dell'anno scorso, li avevamo tutti addosso gli inquirenti che cercavano Igor e lo cercavano tramite me. Per gli inquirenti ero il colpevole, conoscevo Igor e pertanto l'avevo aiutato. Così con la famiglia, abbiamo messo tutto insieme e siamo partiti. Scappato dall'Italia? No, non sono scappato, mi hanno lasciato andare", ha aggiunto.

L'uomo era in affidamento ai servizi sociali a Lugo, nel Reggiano, e aveva un'altra pena residua di un anno.

Vive tuttora a Valencia con la compagna e i quattro figli.

(Unioneonline/F)

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