29 maggio 2018, trentatré anni dopo la tragedia di Heysel.

Oggi, in quel giorno del 1985, si giocava la finale di Coppa dei Campioni – l'attuale Champions League – tra Juventus e Liverpool.

Il match sarebbe iniziato da lì a pochi minuti, quando la tifoseria dei Reds sugli spalti dello stadio belga, l'Heysel di Bruxelles – oggi stadio Re Baldovino –, decise di attaccare i sostenitori della Vecchia Signora.

In quei brutali e feroci attimi morirono 39 persone, di cui 36 italiani, e rimasero feriti in 600.

Tra le vittime ci furono anche 4 sardi: si tratta di Giovanni Casula e del figlio Andrea, cagliaritani; di Mario Spanu, emigrato di Perfugas, e Barbara Lusci, di Domusnovas.

Un tragico caos, un caso senza precedenti fino ad allora, che sconvolse il calcio europeo e mondiale.

L'epilogo della vicenda fu ancora più drammatico, quasi grottesco: la partita si giocò lo stesso, mezz'ora dopo, in un'atmosfera pazzesca.

Fu un calcio di rigore battuto da Platini a stabilirne il risultato.

Tremendo. Un dolore tremendo fu quella giornata. Un dolore che continua e si rinnova ogni 29 maggio, nella memoria e nei racconti di chi c'era; nelle celebrazioni di chi non vuole dimenticare le vittime di una vera e propria strage avvenuta durante una serata che sarebbe dovuta essere di solo sport.

Così, oggi, il mondo juventino in primis, sui social, commemora quella data.

Senza parole, tanto quelle in certi casi non servono: sul profilo Twitter del club bianconero campeggia una sola foto, quella della targa che riporta la fatidica data.

Anche le istituzioni hanno voluto far sentire la loro voce.

Il sindaco di Torino, Chiara Appendino, scrive sulla sua pagina: "Heysel, 29 maggio 1985. La data di una tragedia per il mondo dello sport. Oggi, con il sostegno della Juventus e dell’associazione 'Quelli di via Filadelfia', la città di Torino imprime questo ricordo sulla Mole e onora la memoria e il rispetto di quel giorno".

Il primo cittadino fa riferimento alla scritta "+39 Rispetto" comparsa sulla Mole antonelliana (un rito, oramai) e l'intitolazione di una piazzetta nel quartiere di Borgo Dora che costituiscono le celebrazioni con cui Torino ricorda la tragedia.

Anche Claudio Marchisio ha ricordato i morti dell'Heysel in un suo cinguettio di questa mattina: "Nessuno potrà mai dimenticare quel giorno maledetto. Una notte, quella del 29 maggio 1985, che ha cambiato per sempre le vite di 39 famiglie, segnate dalla perdita dei loro cari, vittime innocenti di una follia. A loro va il mio pensiero".

Da segnalare anche il gesto dei tanto "odiati" rivali granata. Il profilo ufficiale del Torino posta la foto con i nomi di chi scomparve in quella tragica serata. Perché alla fine, anche le rivalità calcistiche scompaiono di fronte a eventi drammatici di quella portata.

LE IMMAGINI POSTATE SUI SOCIAL:

I social ricordano la tragedia dell'Heysel
I social ricordano la tragedia dell'Heysel
I social ricordano la tragedia dell'Heysel
I nomi dei morti in quel caldo giorno di maggio, quando i tifosi del Liverpool attaccarono quelli della Juventus
I nomi dei morti in quel caldo giorno di maggio, quando i tifosi del Liverpool attaccarono quelli della Juventus
I nomi dei morti in quel caldo giorno di maggio, quando i tifosi del Liverpool attaccarono quelli della Juventus
Gli attimi della tragedia
Gli attimi della tragedia
Gli attimi della tragedia
La gente si accalca tentando di fuggire
La gente si accalca tentando di fuggire
La gente si accalca tentando di fuggire
Il panico allo stadio
Il panico allo stadio
Il panico allo stadio
La piazza di Torino intitolata alle vittime
La piazza di Torino intitolata alle vittime
La piazza di Torino intitolata alle vittime
L'omaggio dei tifosi
L'omaggio dei tifosi
L'omaggio dei tifosi
Una targa commemorativa
Una targa commemorativa
Una targa commemorativa

IL RACCONTO FOTOGRAFICO DELLA TRAGEDIA:

(Unioneonline/DC)
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