Una contromossa astuta e vincente: così alcuni giornali britannici interpretano la scelta del magnate russo Roman Abramovich, proprietario fra le altre cose del Chelsea, di richiedere e ottenere la cittadinanza israeliana e la residenza a Tel Aviv facendo leva sulle proprie origini ebraiche e sulla "Legge del Ritorno" in vigore in Israele.

Il nuovo status consentirà infatti al presidente dei "Blues" di viaggiare senza problemi nel Regno Unito, poiché i cittadini israeliani possono sbarcarvi e rimanere per periodi successivi di sei mesi alla volta senza necessità di visto, per turismo o per business.

Proprio il ritardo nel rinnovo del permesso britannico per viaggiare dalla Russia, interpretato come un messaggio in codice di Londra al Cremlino e a tutti gli oligarchi russi vicini a Vladimir Putin sullo sfondo del caso Skripal, avrebbe indotto il patron del Chelsea ad appoggiarsi ad Israele.

Decisione che peraltro non lo obbliga a rinunciare alla parallela cittadinanza russa.

(Unioneonline/M)

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