Questa mattina a Pescara si sono svolti in forma privata alla Chiesa dello Spirito Santo i funerali per Fausto Filippone, il 49enne che domenica ha ucciso la moglie Marina Angrilli e la figlia Ludovica, la prima spinta giù dal balcone di casa, la seconda gettata da un viadotto sull'autostrada A14 all'altezza di Francavilla (Chieti), e poi si è tolto la vita.

"Dio ci raggiunge nella profondità del baratro della nostra esistenza per riprenderci e, certamente, potrà farlo anche con il nostro fratello Fausto", ha affermato nell'omelia il parroco Don Giorgio Campilii, che ha officiato il funerale.

Al termine del rito funebre, il prete ha abbracciato a lungo la sorella e il padre di Filippone, Antonella e Antonio.

FILIPPONE AVEVA CHIESTO IL PORTO D'ARMI - Idoneo al porto d'armi.

Fausto Filippone - il 49enne che domenica ha ucciso la moglie Marina Angrilli e la figlia Ludovica, la prima spinta giù dal balcone di casa, la seconda gettata da un viadotto sull'autostrada A14 all'altezza di Francavilla (Chieti), e poi si è tolto la vita -, dopo essere stato visitato dai medici, aveva superato la visita psichiatrica perché "non manifestava alcun disturbo".

Secondo quanto riporta "Il Messaggero", l'uomo - che inizialmente aveva pianificato di ammazzare la consorte e la minorenne a colpi di pistola - aveva ottenuto il porto d'armi solo cinque giorni prima della tragedia.

Uno psichiatra del Centro di salute mentale di Chieti aveva infatti accertato la sua idoneità psicofisica anche sulla base del certificato rilasciato dal medico di famiglia.

Secondo i dottori, il manager non presentava condizioni patologiche o turbe tali da compromettere, anche solo temporaneamente, la sua capacità di intendere e di volere.

Domenica, prima di togliersi la vita, il 49enne avrebbe pronunciato la frase: "Mia moglie ha delle cose da farsi perdonare".

LA TRAGEDIA:

(Unioneonline/F)

© Riproduzione riservata