"Mia moglie non aveva paura. Era una donna buona, mite. Ci eravamo rivolti ai carabinieri, ma non aveva paura". A parlare, davanti ai giudici della Corte d'Assise di Cagliari, è il marito della sessantenne Maria Bonaria Contu, uccisa con undici coltellate il 2 maggio 2017 a Capoterra mentre passeggiava con due amiche.

Sul banco degli imputati, accusato di omicidio premeditato, c'è il vicino di casa Ignazio Frailis, disoccupato di 47 anni, arrestato subito dopo il fatto grazie al racconto delle testimoni. Su ordine della Corte presieduta dal giudice Giovanni Massidda (a latere Giorgio Altieri), l'imputato verrà periziato nel giro di un mese. Gli esperti dovranno decidere se era capace di intendere e di volere al momento dell'omicidio compiuto, secondo l'accusa, per futili motivi.

A originare le dispute tra la famiglia della vittima e il disoccupato sarebbero state le parolacce che il pappagallo della donna avrebbe pronunciato a suo dire contro di lui.

E oggi - ripreso dalle telecamere della trasmissione "Un Giorno in Pretura che seguirà tutte le udienze" - è iniziato il processo con i primi testimoni dell'accusa, chiamati dal pm Daniele Caria (che ha sostituito momentaneamente il titolare delle indagini Paolo De Angeli).

Il marito e la figlia della donna uccisa hanno raccontato il clima di tensione che vivevano con il vicino che si sentiva disturbato dal pappagallo. L'imputato era in aula, accanto ai difensori Fabio Pili e da Luigi Porcella, mentre la famiglia della donna si è costituita parte civile con Carlo Pilia. Prossima udienza a luglio.

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