Il Poligrafico dello Stato ha messo in circolo 350mila carte d'identità elettroniche (Cie) con microchip difettoso.

Un errore di cui cittadini e diversi comuni si erano accorti da mesi, almeno da febbraio, e che l'istituto ha dovuto ammettere a denti stretti solo oggi.

Quasi 350mila cittadini italiani si sono ritrovati con Cie appena rinnovate ma inutilizzabili, in quanto il Poligrafico le aveva inviate ai comuni senza testarne prima i microchip.

I dati dunque risultano illeggibili dagli strumenti elettronici, e c'è il rischio che le Cie vengano rifiutate, soprattutto alla frontiera.

L'istituto ha diramato una nota per spiegare che entro 12 mesi i cittadini possono sostituire le carte "fallate" gratuitamente. Sarà inoltre compilata una "white list", in modo che nel frattempo tutte le Cie possano essere comunque utilizzate.

Tutto risolto insomma, non fosse per i costi dell'errore che, secondo alcune stime dei sindacati riportate dal quotidiano Il Messaggero, ammonterebbero a circa 50 milioni. Costi che saranno ovviamente a carico dello Stato e dunque di noi cittadini.

(Unioneonline/L)
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