La redazione web riceve una telefonata concitata. È una signora: "Chiedo di poter incontrare un giornalista perché devo denunciare un fatto gravissimo".

Può parlarne al telefono, se vuole.

Sono (... omettiamo nome e congnome e numero di telefono per rispetto della privacy ) e mi trovo con un gruppo di persone che hanno intenzione di fare un raduno sotto il Comune di Cagliari per chiedere spiegazioni su un contributo che ci vogliono togliere e ci pare ingiusto che lo facciano.

Quanti siete?

Siamo una decina. Siamo pazienti psichiatrici che usufruiscono dei contributi messi a disposizione da una legge fatta apposta e che adesso ci vogliono togliere.

Come fa a saperlo?

Lo sappiamo perché non solo ci hanno scritto una lettera dal comune per dirci che non ce li danno più, ma il fatto è che dobbiamo restituire anche quelli ricevuti fino a dicembre.

Se lo fanno, sarà giusto così.

No che non è giusto. Noi abbiamo bisogno di quei soldi. Sono soldi che ci spettano, a chi li danno se non a noi? E noi come facciamo a restituire quelli che abbiamo già speso?

Potrebbe essere decaduto il diritto per qualche ragione...

No! perché noi siamo malati, siamo considerati disabili, prendiamo farmaci che costano e non potendo lavorare non ci possiamo permettere di pagarli.

Quindi farete un presidio davanti al Comune. Perché non chiedete spiegazioni agli sportelli?

L'abbiamo fatto, ma hanno cambiato anche la dirigente che non ci dà risposte. Prima c'era la dottoressa (...omissis), ora c'è la dottoressa (...omissis) e nessuno ci dice niente se non che non ci spetta più nulla. Quindi non ci resta che andare sotto il comune.

Quando lo farete?

Mercoledì prossimo. Il Comune apre alle 9, ma noi saremo lì dalle 6 del mattino. Spero che venga qualcuno de L'Unione Sarda a intervistarci e aiutarci a rivendicare un diritto che ci vogliono togliere.

(Unioneonline)
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