Si è aperto ad Arborea il dibattito sulla tutela delle oltre 100 specie ornitologiche che vivono nelle zone umide costiere del Golfo di Oristano e della Penisola del Sinis.

Organizzata dalla Fondazione Medsea, in collaborazione con l'Area Marina del Sinis, si sta svolgendo una tre giorni sul tema ecologia e conservazione degli uccelli lagunari.

Il museo della bonifica di Arborea ha ospitato un incontro pubblico con esperti del settore e studiosi, mentre domenica 20 maggio si svolgerà una passeggiata ornitologia durante la quale si potrà esplorare il mondo degli uccelli che vivono nelle nostre zone umide, accompagnati dagli esperti.

Tra queste, alcune sono stanziali mentre altre sono migratrici e provengono prevalentemente dal centro dell'Africa e si fermano da noi per riprodursi o per sostare e poi ripartire alla volta del nord Europa.

Il dato è da mettere in relazione con un altro parametro, che meglio definisce la vulnerabilità dell'avifauna anche in Sardegna: con 5,6 milioni di specie uccelli catturati ogni anno, l'Italia è al secondo posto nella graduatoria dei 18 paesi del Mediterraneo esaminati dal report BirdLife 2016.

La necessità di fare un punto sulle modalità di preservare la ricchezza della diversità biologica delle nostre zone umide e di organizzare un momento di confronto operativo su questi aspetti è uno degli obiettivi di Maristanis, progetto di cooperazione internazionale per la definizione di un modello di gestione integrata delle zone umide e costiere del Golfo di Oristano, cofinanziato dalla Fondazione Mava e coordinato dalla Fondazione Medsea in collaborazione con l'Area Marina Protetta "Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre" e con il FLAG Pescando.

Sempre ad Arborea i tecnici della Regione Sardegna ed i ricercatori locali e internazionali hanno effettuato dei sopralluoghi sul territorio per valutare alcune possibili azioni specifiche, ragionando sull'eventuale necessità di attuare delle misure volte alla protezione e conservazione delle specie ornitologiche che popolano l'Isola, con riferimento all'area del Sinis.

Hanno preso parte alla sessione di lavori Flavio Monti, ricercatore universitario, Matteo Griggio, docente ed etologo, Lorenzo Serra tecnico dell'Ispra.
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