Tutti a giudizio per peculato: è quanto disposto dal gup Roberto Cau per 29 dei trenta ex consiglieri regionali del Pd finiti sotto accusa nell'inchiesta sui fondi ai gruppi relativa alla tredicesima legislatura (2004-2008).

Unico ad aver scelto il rito abbreviato è Mario Bruno, sindaco di Alghero, per il quale l'udienza è stata aggiornata al 18 ottobre, giorno in cui discuteranno il pm Marco Cocco e gli avvocati Nicola Littarru e Angelo Nanni (la Procura gli contesta spese non giustificate per 46mila euro).

Bruno, in una nota, spiega che, nel taglio delle contestazioni, i giudici “hanno tenuto conto di quanto giustificato come spese transitate sul conto per finalità politico istituzionali. Resta da discutere sulle spese per 46mila, autorizzate nel mio ruolo di tesoriere".

Per gli altri il via al processo dibattimentale è previsto il 18 ottobre in seconda sezione: Tarcisio Agus, che risponde di spese non consentite per 4.500 euro (utilizzate in ipotesi per scopi privati e non istituzionali), Antonio Biancu (97mila), Carmelo Cachia (35mila), Giuseppe Cuccu (170mila), Mariuccia Cocco (48mila), Gavino Giovanni Giagu (23.600), Gavino Manca (52mila), Francesco Sabatini (56mila), Simonetta Sanna (42mila), Luigi Beniamino Scarpa (25mila), Giovanni Tocco (17mila), Giommaria Uggias (28mila), Gianluigi Gessa (42mila), Elia Corda (39mila), Alessandro Frau (55mila), Stefano Pinna (43mila euro), Chicco Porcu (172mila), Antonio Ignazio Calledda (275mila), Angelina Corrias (80mila), Vincenzo Floris (82mila), Siro Marrocu (174mila), Giuseppe Pirisi (78mila), Renato Cugini (70mila), Giacomo Spissu (79mila), Alberto Sanna (83mila), Nazareno Pacifico (94mila), Salvatore Mattana (79mila), Giovanni Battista Orrù (80mila) e Silvio Bachisio Lai (81mila).
© Riproduzione riservata