L'inchiesta per abuso d'ufficio a carico del sindaco Massimo Zedda, relativa alla nomina di Marcella Crivellenti quale sovrintendente del teatro Lirico di Cagliari, è minata nell'impostazione e nelle contestazioni.

Non c'era la volontà di aiutare una persona vicina al direttore generale del ministero degli Spettacoli (barese come lei), né quella di procurarle un ingiusto profitto, stante la sua presunta mancanza di titoli per dirigere un ente che invece doveva certamente badare anche - forse principalmente- ai conti. Necessità che aveva portato a scegliere proprio Crivellenti.

Su questi presupposti, sintetizzati, il procuratore generale Giancarlo Moi oggi ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado, cioè l'assoluzione del primo cittadino perché "il fatto non sussiste": la nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente era stata votata all'unanimità e non è un abuso d'ufficio neanche l'estromissione del consigliere Giorgio Baggiani dal cda dell'ente, decisa per tutelare il teatro e non per danneggiare l'escluso. Tesi quest'ultima respinta dall'avvocato Rosalia Bizzarro, parte civile per Baggiani.

Il 13 luglio parleranno gli avvocati difensori Giuseppe Macciotta e Fabio Poli, poi arriverà la decisione del collegio composto dal presidente Antonio Onni e dai giudici Alessandro Castello e Mariano Arca.

Andrea Manunza

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