"Sana Cheema è stata strangolata".

La 25enne pachistana, residente da anni a Brescia e morta in patria ad aprile in circostanze misteriose, è stata uccisa.

A rivelarlo i primi risultati dell'autopsia eseguita dal laboratorio sul corpo della giovane, che alcuni mesi fa aveva fatto ritorno in Pakistan, dove vive la sua famiglia.

Secondo le indiscrezioni, dall'esame autoptico è emerso che "l'osso del collo è stato rotto", elemento che farebbe propendere per l'ipotesi del decesso per strangolamento.

La ragazza potrebbe essere stata assassinata da alcuni suoi familiari perché avrebbe rifiutato un matrimonio combinato perché innamorata di un ragazzo italiano.

Per il caso sono indagati il padre della ragazza, Ghulam Mustafa, il fratello Adnan Mustafa e lo zio Mazhar Iqbal.

I tre, in stato di fermo in Pakistan, si sono sempre dichiarati innocenti, sostenendo che la 25enne sia morta in seguito a un malore: se fossero colpevoli rischierebbero la pena di morte o l'ergastolo. Lo zio invece rimane sotto inchiesta.

(Unioneonline/F)

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