La figlia, appena tre mesi, non smetteva di piangere, e lui l'ha scaraventata con violenza contro il divano, causandole danni cerebrali irrimediabili che successivamente l'hanno portata alla morte.

È successo in Scozia. Traherne Williams, 22 anni, era solo in casa con la piccola quando lei ha iniziato a piangere: lui ha provato a calmarla, in tutti i modi, ma senza successo. Così, esasperato, l'ha lanciata sul divano come potremmo fare con un telecomando che non funziona.

Per settimane l'uomo ha fatto finta di niente, non raccontando l'episodio neanche alla sua compagna. Dopo un po' la piccola ha iniziato ad essere poco reattiva e inappetente, così la mamma l'ha portata in ospedale, dove i medici hanno riscontrato gravissimi danni al cervello.

Ricoverata d'urgenza, non ce l'ha fatta. Ed è allora che sono scattate le indagini, in quanto i danni irrimediabili al cervello della piccola - i medici ne erano convinti - erano dovuti a un trauma.

Il 22enne Traherne Williams ha continuato a negare tutto di fronte ai medici, parlando di una caduta accidentale dal divano. In seguito, interrogato dalla polizia, ha negato ancora. Poi la prima mezza ammissione: "Potrei aver fatto qualcosa per caso", senza essere in grado di specificare cosa.

Infine, è crollato e ha raccontato tutto: "Ho avuto uno scatto di rabbia, ero frustrato per la mia incapacità di farla addormentare".

Nel corso del processo i legali del 22enne hanno puntato sul fatto che l'uomo non si era reso conto, lanciando la bimba su una superficie soffice, di averle causato danni così gravi, e sull'età di Williams, "padre per la prima volta, con poca esperienza nel prendersi cura di un bambino".

È servito a poco, perché oggi Traherne Williams è stato condannato per omicidio colposo, per l'entità della pena invece c'è da attendere.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata