Uno studente universitario italiano è stato picchiato a sangue da tre ragazzini a Cambridge, in Gran Bretagna.

Si chiama Marzio Fagioli, è originario di Pomezia (Roma) ed è stato lui stesso a denunciare la violenza pubblicando su Facebook diverse foto con il volto tumefatto.

L'episodio risale a lunedì. Il ragazzo non è arrabbiato con i tre componenti della baby gang che lo ha preso di mira, e ha accompagnato le foto condivise su Facebook con un post che può essere d'esempio a molti giovani: "Non sono arrabbiato. Non ho alcun risentimento o rancore verso i tre adolescenti che mi hanno fatto questo in faccia. Mi dispiace solo per la società l'intera generazione che rappresentano", ha scritto Marzio.

"La rabbia e la violenza gratuite che ho ricevuto sono solo un altro esempio della nostra società distrutta e dei risultati di una cattiva genitorialità. Voglio solo dire che mi dispiace, sono dispiaciuto per la rabbia che avete represso e che vi ha portato a fare questo. Voglio metterlo in chiaro, perché io non sono l'unica vittima, lo siete anche voi. Siamo tutti vittime del nostro ambiente, che ci porta a diventare le persone che siamo", ha aggiunto.

Poi la chiosa: "Questo è il motivo per cui il mio obiettivo principale è cercare di migliorare la società, creare un ambiente migliore in cui i miei discendenti possano vivere. Per favore cercate di capire quegli adolescenti, potrebbe essere il primo passo per iniziare a discutere su come migliorare le cose".

In Gran Bretagna, e non solo se si pensa ai diversi episodi che si stanno verificando in Italia, quella della violenza giovanile è una vera e propria piaga. L'episodio di Marzio richiama la vicenda di Mariam Moustafa, la giovane romana di origini egiziane massacrata di botte da una baby gang al femminile a Nottingham e morta dopo tre settimane di coma.

(Unioneonline/L)
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