Ester Arzuffi è morta.

La madre di Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo in appello per la morte di Yara Gambirasio, è deceduta a 70 anni all'ospedale di Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, dove era ricoverata per un tumore.

Il suo ruolo è stato centrale nel caso che ha coinvolto il figlio da quando sul corpo della 13enne, scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata morta tre mesi dopo in un campo, viene rinvenuta la prova "regina", quella del Dna, catalogata dagli inquirenti come appartenente a "Ignoto 1".

LA RICERCA DI "IGNOTO 1" - Per tre anni gli investigatori confrontano il Dna di "Ignoto 1" con 18mila campioni genetici prelevati dagli abitanti dei comuni vicini: la svolta avviene quando viene individuato Pierpaolo Guerinoni, dal profilo genetico molto simile a quello di "Ignoto 1", anche se non identico.

Circostanza che porta a pensare che il killer di Yara sia anche lui figlio dell'autista di autobus di Gorno, Giuseppe Guerinoni, morto nel 1999, ma non legittimo.

ARZUFFI E BOSSETTI - Si risale così alle 53 donne con cui Giuseppe Guerinoni negli anni potrebbe aver avuto una relazione e viene individuata la Arzuffi. A Bossetti si arriva il 15 giugno 2014, quando il carpentiere, fermato per un finto controllo stradale, viene sottoposto all'alcol test. Il campione di saliva prelevato in quell'occasione corrisponde perfettamente, secondo l'accusa, con quello trovato sui vestiti di Yara.

Bossetti viene arrestato nel cantiere in cui lavora e solo nella caserma dei carabinieri scopre che potrebbe non essere figlio di Giovanni Bossetti. Il muratore bergamasco, dal carcere, continua a proclamarsi innocente, difeso dalla madre Ester, che ha sempre negato che fosse nato da una relazione con Guerinoni.

Ora si attende il processo in Cassazione, che partirà il prossimo 12 ottobre.

(Unioneonline/D)

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