Essere dati per morti e riprendersi dopo due anni: tornare a ridere, a piangere, a comunicare. A vivere. Come fosse una resurrezione.

Succede, a volte. È il caso di Taylor Reid, bimbo di Ballysillan (Irlanda del Nord) con una grande passione per le moto, tanto che a 5 anni già ne aveva una da cross e partecipava a diverse gare.

Fino a due anni fa, quando il piccolo aveva spento 10 candeline, e un terribile incidente mentre si allenava vicino casa lo ha lasciato con il cranio fratturato e reso incapace di respirare senza l'aiuto delle macchine.

I medici lo hanno dichiarato "cerebralmente morto", gli hanno dato una probabilità di sopravvivenza del 2% e in tre occasioni hanno consigliato ai genitori di staccare la spina. "È improbabile che sopravviva a stanotte", dissero i dottori dell'ospedale di Belfast alla mamma di Taylor nel tragico giorno dell'incidente.

"Aveva fratture multiple al cranio, era in condizioni disperate e non c'era una parte della sua testa senza ferite, ma io e mio marito non abbiamo mai smesso di sperare", ha raccontato mamma Cheryl alla stampa britannica. Tanto che hanno detto di no per tre volte ai medici che consigliavano di staccare la spina.

Speranze non vane, visto che a due anni di distanza Taylor si è ripreso. Certamente non tornerà in moto. Ma apre gli occhi, ride, piange, reagisce agli stimoli esterni, capisce ogni singola parola di ciò che gli viene detto. E ha conosciuto il fratellino Cole, nato tre settimane dopo il suo incidente.

La mamma del piccolo ringrazia in particolare un medico privato: "Il dottor Goshi è stato miracoloso, ha fatto un lavoro incredibile sul suo cervello. Da quando ha preso in mano mio figlio è riuscito a fargli fare quello che gli altri dottori pensavano non avrebbe mai più fatto".

Una storia di speranza proprio nei giorni in cui la Gran Bretagna è alle prese con la terribile vicenda del piccolo Alfie Evans.

(Unioneonline/L)
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