Risolto, dopo 40 anni, il caso del serial killer che ha terrorizzato la California per decenni.

Joseph James DeAngelo, 72 anni, ex poliziotto, è finito in manette dopo complesse indagini riaperte grazie a un libro.

Dodici gli omicidi che gli vengono addebitati, insieme a 45 violenze sessuali e oltre 100 rapine.

"Golden State Killer", questo il suo soprannome, è stato riconosciuto come il responsabile di una lunga scia di delitti e a incastrarlo definitivamente è stato il Dna.

Dopo l'uscita del libro "I'll be gone in the dark" all'inizio di quest'anno, scritto da Michelle McNamara, che per anni ha seguito con interesse il caso del serial killer, un detective della contea di Contra Costa, Paul Holes, aveva raccontato che il malvivente continuava a seguire le notizie che riguardavano le sue vittime.

Tra queste, la prima era stata una donna: era il 18 giugno 1976 e Jane, che viveva col marito - che era già uscito per andare al lavoro -, dormiva insieme al figlioletto di tre anni.

Un uomo, col volto travisato, era entrato in camera da letto armato di un coltello da macellaio. Aveva legato mamma e figlio, li aveva bendati, e poi aveva stuprato Jane. Inizialmente i suoi crimini avevano come vittime sempre donne con figli, poi aveva parzialmente cambiato modalità di agire e aveva preso di mira anche coppie.

Era diventato il terrore di un'ampia zona della California e nel 2001 l'Fbi aveva offerto una taglia da 50mila dollari per chi avesse saputo fornire informazioni.

Ma DeAngelo non aveva fatto i conti con la tecnologia, che oggi ha permesso di esaminare le diverse tracce di Dna lasciate sulla scena dei crimini e che hanno condotto proprio a lui.

(Unioneonline/s.s.)

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