Sembrava non ci fosse più nulla da fare per Alfie Evans, dopo che anche i giudici della Corte europea per i diritti dell'uomo avevano respinto il ricorso dei genitori del piccolo, 23 mesi e gravemente malato, aprendo così all'attuazione del protocollo che porterà alla morte del bambino.

Da mesi Tom Evans e Kate James combattono con istanze e tribunali: da quando i medici dell'ospedale Alder Hey's di Liverpool sono stati autorizzati a staccare le macchine che tengono in vita il loro bambino, si sono appellati a ogni possibile grado di giudizio per impedirlo.

Dopo il no della Corte di Strasburgo e della Corte suprema britannica, oggi alle 12 ora inglese (le 13 in Italia) avrebbe dovuto cominciare il distacco del piccolo dai macchinari che lo tengono in vita. Distacco che è stato invece rinviato, secondo quanto si legge sulla pagina Facebook Alfies Army Official, i sostenitori degli Evans. "Poiché l'ospedale non ha rispettato l'ordine del piano di cura di estubare Alfie Evans alle 12, ora sono ufficialmente in violazione".

Questo porterebbe a un allungamento dei tempi della pratica.

L'INTERVENTO DEL GOVERNO ITALIANO - Intanto sul caso è intervenuto anche il governo italiano.

Secondo quanto riporta una nota della Farnesina, i ministri degli Esteri e dell'Interno Angelino Alfano e Marco Minniti hanno concesso la cittadinanza italiana al piccolo, auspicando che "l'essere cittadino italiano permetta, al bambino, l'immediato trasferimento in Italia".

I genitori infatti sperano di poter trasferire il bimbo all'ospedale Bambino Gesù di Roma, dove potrebbe sottoporsi a cure palliative.

LE PROTESTE - Un centinaio di persone si sono radunate fuori dall'ospedale Alder Hey's di Liverpool: i manifestanti hanno bloccato la strada e - scandendo lo slogan "Salvate Alfie Evans" - hanno cercato di fare irruzione nell'ospedale. Sul posto, riporta la Bbc, è intervenuta la polizia.

(Unioneonline/D)

IL CASO CHARLIE GARD:

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