L'invito degli Stati Uniti al nuovo presidente cubano, Miguel Diaz-Canel, non lascia spazio a incertezze sulla nuova politica del dopo Castro. "Occorre mettere fine alla repressione sull'isola", fanno sapere da Washington, facendo chiaramente riferimento alla transizione "non democratica" avvenuta a Cuba.

"Siamo delusi dal fatto che il governo cubano abbia scelto di ridurre al silenzio le voci indipendenti e di mantenere il suo monopolio repressivo del potere piuttosto che permettere al suo popolo di avere una scelta vera tramite elezioni libere, giuste e disputate", ha dichiarato Heather Nauert, portavoce del dipartimento di Stato Usa.

Il nuovo presidente "dovrebbe intraprendere passi concreti per migliorare le vite del popolo cubano, per rispettare i diritti umani e per porre fine alla repressione e permettere maggiori libertà politiche ed economiche", ha aggiunto Nauert.

Washington e L'Avana hanno ripreso le relazioni diplomatiche nel 2015, ma i rapporti fra i Paesi vicini, ex nemici nella Guerra fredda, restano tesi e rimane ampiamente in vigore un embargo commerciale Usa su Cuba.

(Unioneonline/s.a.)

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