È sul banco degli imputati, a Cremona, per rispondere delle accuse di lesione personale aggravata: Marco, 43enne di origine sarda, è stato identificato come la persona che, nel marzo dell'anno scorso, ha accoltellato un 27enne davanti a una discoteca.

Il giovane, di origine albanese, è finito in ospedale con ferite a un polpaccio e a una spalla.

Il processo è in corso e, come spiega l'avvocato di Marco, Stefania Giribaldi, la prossima udienza è slittata a ottobre, quando il 27enne si costituirà parte civile.

"Le cose però - dice il legale a L'Unione Sarda - non sono andate come le ha raccontate la stampa locale. Il mio cliente stava accompagnando il figlio in una discoteca, insieme a un amico e a un'altra ragazza. All'ingresso hanno incrociato il 27enne, che a mo' di sfottò li ha apostrofati con un 'è chiuso il Kavarna?', che è un centro sociale. Quindi sottintendendo che il figlio del mio cliente e gli altri ragazzi fossero fuori posto".

A quel punto è nata una discussione: "Marco si è rivolto al giovane e gli ha chiesto quale problema ci fosse, e per tutta risposta si è beccato un pugno. E poi altri colpi. Per non soccombere, e per difendersi, ha estratto un coltellino e ha ferito il 27enne, che tra l'altro era già noto alle forze dell'ordine".

Perché portava un coltello addosso? "Si tratta di uno di quei coltellini svizzeri multiuso, si può tranquillamente avere con sé, la lama è di dimensioni ridotte, lo si deduce dall'entità delle ferite riportate dal ragazzo. Ma anche il mio cliente è finito al pronto soccorso con 10 giorni di prognosi".

Marco "è una persona perbene, lavora, questa vicenda getta fango su di lui - prosegue l'avvocato Giribaldi - Per questo motivo abbiamo deciso di reagire e di presentare anche una querela, a nostra volta, per le lesioni riportate durante l'aggressione".

Sabrina Schiesaro

(Unioneonline)
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