Starbucks nell'occhio del ciclone per quello che sui social è stato etichettato come un episodio di razzismo.

La scorsa settimana, all'interno di un locale di Philadelphia, due uomini di colore sono stati arrestati perché volevano usare il bagno della caffetteria.

I FATTI - Secondo quanto riportato dalla polizia locale, i due avrebbero provato ad utilizzare la toilette senza prima aver ordinato, cosa assolutamente vietata dalla catena di caffetteria. Così i commessi hanno chiesto ai due di andarsene. Ricevuto un "no" come risposta, hanno deciso di chiamare la polizia. Una volta arrivati, gli agenti hanno cercato la collaborazione del supervisore del negozio per evitare che la situazione sfuggisse di mano. Quindi hanno chiesto altre tre volte ai clienti indesiderati di uscire, ma loro avrebbero risposto sempre e solo "no". A questo punto sono scattate le manette.

L'HASHTAG - Subito dopo l'episodio, sono iniziati a girare sui social video dove si vedono gli agenti ammanettare i due uomini all'interno del locale. I clienti non hanno gradito la scena ed è subito partito l'hashtag #BoycottStarbucks.

LE SCUSE - Immediate le scuse del Ceo della catena statunitense, Kevin Johnson: "Chiediamo scusa alle due persone coinvolte e ai nostri clienti e siamo molti dispiaciuti che questo episodio abbia portato a due arresti - ha scritto personalmente Johnson sull'account Twitter ufficiale di Starbucks - Stiamo rivedendo le nostre procedure e ci stiamo impegnando con la comunità e il dipartimento di polizia per fare in modo che questo tipo di situazioni non possano capitare più, in nessuno dei nostri negozi".

I due clienti sono poi stati rilasciati per "assenza di prove".

(Unioneonline/s.a.)

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