Braccialetti elettronici, che mania.

Dopo l'affaire Amazon, stavolta il caso scoppia a Livorno, dove un'azienda che si occupa del servizio pulizia stradale ha introdotto già da qualche giorno, per i suoi operatori ecologici, i cinturini "intelligenti", in grado di "comunicare" con il cestino ogni volta che viene svuotato con un semplice bip.

Il provvedimento ha scatenato, come da manuale, numerose polemiche.

"È una misura inaccettabile che lede la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori", commenta la Funzione Pubblica Cgil.

Per la Fp Cgil "ci sono già i superiori delle aziende a controllare se il servizio è svolto o meno, oltre che molti mezzi muniti di Gps. Ci sembra assolutamente inadeguato andare oltre queste misure, più che sufficienti. Come sindacato ci siamo già presi la responsabilità di costruire un contratto di lavoro che rispondesse alle esigenze aziendali e degli utenti che pagano le tasse. Non siamo disposti a cedere altro, né sul costo del lavoro né sui meccanismi di controllo".

"I problemi nel comparto sono altri, a partire dalla salute e sicurezza sul lavoro, soprattutto a fronte di un aumento di lavoro manuale, e sarebbe bene che le aziende e le istituzioni si occupassero di questo, anziché di controlli che a poco servono e che ledono la dignità dei dipendenti. Prima di apprendere la notizia avevamo chiesto un incontro all'Anci Toscana. A questo punto diventa indispensabile farlo quanto prima. Se non dovessimo ricevere risposte, siamo pronti a proclamare lo stato di agitazione di tutto il comparto a difesa e tutela della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nell'igiene ambientale".

Il Comune di Livorno, per parte sua, ha replicato che "non c'è nessun controllo sui dipendenti: il braccialetto è privo di Gps e non monitora la produttività dei lavoratori".

(Unioneonline/D)

IL CASO AMAZON:

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