La storia del trenino verde rischia di finire su un binario morto. È proprio il caso di dirlo dopo l'allarme lanciato da Mauro Pili al termine di un incontro con gli operatori turistici avvenuto a Lanusei.

"Una lettera dell'amministratore dell'Arst - dice il leader di Unidos - ha messo nero su bianco la decisione: il trenino verde non può partire".

Alla base della decisione la mancanza "della specifica licenza ferroviaria" prevista dalla norma della nuova legge, "quella promossa dal Pd - continua Pili - e applicata dal Pd" che, in questo modo, "ottiene l'effetto contrario a quello voluto".

Pili riporta parte della missiva dell'Arst: "Come sapete l’attività del Trenino Verde è ancora bloccata dagli effetti della legge 128 dello scorso agosto 2017, che ha istituito le linee ferroviarie turistiche. L’impulso alla promulgazione di questa legge - che ha avuto un lungo iter approvativo - è stato alimentato dall’interesse nei confronti di queste ferrovie da parte di diverse associazioni che operano nel campo del turismo ferroviario e che hanno inteso così promuovere una norma di legge di settore in grado di salvare dal definitivo abbandono e smantellamento la gran parte delle ferrovie riportate nella legge".

Ma "per ragioni che non sono state ancora rappresentate, l’esercizio di queste infrastrutture ferroviarie di grande pregio storico e turistico è stato riservato alle sole imprese ferroviarie ai sensi del decreto legislativo 15 luglio 2015 n° 112 (relativo alle sole ferrovie interconnesse). Da ciò è scaturita la paradossale conseguenza che nelle uniche ferrovie di proprietà regionale - non dismesse né sospese, già definite “turistiche” da una legge della Regione Sardegna e continuativamente in esercizio da oltre un secolo (!) e da circa 20 anni con programmazione esclusivamente turistiche - non possa più esercitare l’operatore storico in quanto privo della specifica licenza ferroviaria prevista dalla nuova norma".

"Si tratta di un disastro per operatori e cooperative - denuncia Pili - che su questo straordinario mezzo avevano costruito una ricaduta economica e occupazionale". "Occorre una mobilitazione - conclude - perché il trenino verde è il più importante strumento di connessione tra le coste e le zone interne. Un motore di sviluppo integrato unico nel suo genere in grado di generare crescita e occupazione".

A stretto giro di posta arriva però la replica di Romina Mura, deputato del Pd. "Il Trenino verde della Sardegna è inserito fra le prime 18 tratte turistiche nazionali grazie a una Legge che in Parlamento abbiamo approvato all'unanimità", dice Mura in una nota. Aggiungendo: "In questo momento sono in fase di definizione i decreti attuativi della Legge sulla base dei quali i viaggi turistici, anche in Sardegna, potranno realizzarsi con continuità e in sicurezza. Ricordo a Pili che anche lui votò la legge favorevolmente avendone compreso l'opportunità e la portata innovativa per la Sardegna e più in generale per il turismo ferroviario".

Poi la chiusa: "La campagna elettorale per le politiche è finita e quella per le regionali non ancora iniziata. Sarebbe bene che l'onorevole ne prendesse atto".

(Unioneonline/s.s.-l.f.)
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