In soli tre mesi Abbanoa ha denunciato 200 casi di furti d'acqua: episodi diversi che vanno dall'allaccio abusivo a un pozzetto a Buggerru a tubi di plastica che - a Cagliari, Oristano e Sant'Antioco - rubavano l'acqua ai consumatori regolari per portarla verso immobili pubblici occupati abusavamenti. Ci sono poi le varie segnalazioni di contatori manomessi, con matricole abrase o coperte da vernice spray.

"Irregolarità e abusivismo - spiega Alessandro Ramazzotti, amministratore unico - sono purtroppo la triste eredità, che Abbanoa ha raccolto, di un sistema nel quale il controllo della risorsa e la correttezza contrattuale erano totalmente trascurati, generando anche una fascia diffusa di abusivismo che oggi si manifesta con i furti d’acqua e spesso con un’alta morosità. Fenomeni che siamo impegnati a combattere con tenacia attraverso una intensa campagna di controlli sul territorio per tutelare tutti coloro, e sono la stragrande maggioranza, che pagano regolarmente il servizio".

Oltre ai casi registrati quest'anno, ci sono anche quelli del 2017, che hanno raggiunto quota mille, in buona parte concentrati nel periodo estivo quando, nella rete dei controlli, sono finiti bed & breakfast, bar, chioschi in spiaggia, ristorante, e anche case affittate a turisti che si sono ritrovati senza fornitura idrica.

Singolare l'episodio che ha visto protagonista una villa lussuosa in Costa Smeralda, dotata di suite, giardino esterno ed esterno, e piscina: nonostante gli enormi consumi non pagava quanto dovuto; oppure il camping, sempre del Nord Sardegna, allacciato abusivamente alla rete fognaria e i cui scarichi finivano nella rete comune senza che Abbanoa potesse addebitare il canone di depurazione; e infine il chiosco del Poetto che, per tre volte, si è allacciato alla rete pubblica.

(Unioneonline/s.s.)
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