Sono ancora in presidio permanente, a 80 metri di profondità, i tredici minatori della miniera di Olmedo, a pochi chilometri da Sassari.

Il lavoratori chiedono alla Regione Sardegna di cercare un nuovo concessionario per il sito minerario di bauxite che, fino alla fermata, aveva una produzione di 180mila tonnellate l’anno di materia prima.

Non è la prima volta che i minatori si asserragliano nelle gallerie a 150 metri di profondità per una vertenza che va avanti da mesi.

"L’occupazione del 4 dicembre cessò perché si raggiunse un accordo secondo cui la miniera sarebbe stata assegnata alla società mineraria In house Igea che – dice Simone Testoni, segretario territoriale Ugl Chimici –, assumendo a tempo determinato le tredici maestranze rimaste senza lavoro e ammortizzatori sociali, si sarebbe dovuta occupare di garantire l'ordinaria manutenzione in modo da consentire alla Regione di predisporre un nuovo bando per l’affidamento".

"Il 6 marzo la Regione ha accettato la rinuncia alla concessione da parte della Elmin, ma dell’accordo che riguarda la sistemazione dei lavoratori ancora nulla".

"L’accordo prevedeva che 13 lavoratori sarebbero stati assunti dall’Igea mentre altri 15 dalle amministrazioni vicine per portare avanti opere in un modo o nell’altro collegate a questo lavoro. Di questo ancora non si è concretizzato nulla. Siamo ancora alla fase di predisposizione".

"Perché si faccia il nuovo bando è necessario del tempo – conclude il sindacalista – per questo motivo chiediamo che non si perda più tempo e si proceda con la firma dell’accordo e quindi con la salvaguardia dei lavoratori rimasti senza ammortizzatori sociali. La loro professionalità è necessaria per garantire quelle opere in grado di rendere competitivo il sito industriale e ridare dignità ai minatori coinvolti e le proprie famiglie e ad un territorio, il nord Sardegna fortemente colpito dalla disoccupazione dilagante".

(Unioneonline/D)

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