Dalla Sardegna sono partiti in sette per partecipare a una spedizione in Cile della durata di tre settimane.

Obiettivo: studiare angoli inesplorati della Cordigliera del Sale nel deserto di Atacama, e scoprire se in quei luoghi ci sono microrganismi in grado di vivere in condizioni estreme, proprio come potrebbe accadere su Marte.

La loro avventura durerà fino al 30 marzo, quando torneranno in Italia.

Carla Corongiu, Vittorio Crobu, Andrea Meloni (tutti cagliaritani), il quartese Riccardo De Luca, Laura Sanna e Roberto Ferrara (entrambi del Cnr di Sassari), e Salvatore Cabras (di Urzulei) sono in questi giorni impegnati, insieme ad altri italiani e una decina di persone di tutto il mondo (una ventina sono speleologi), nelle operazioni di prelievo di materiale nella parte a nord del Cile, e in alcune grotte, sotto la guida di Jo de Waele, docente dell'Università di Bologna e sposato con una sarda.

"Dormono un po' all'avventura - spiega Bruna Selis, mamma di Carla - e quando vanno in spedizione si portano le razioni di cibo liofilizzato e le idonee quantità di acqua".

Ma non è un viaggio disorganizzato, "fanno parte dell'iniziativa dell'associazione La Venta, attraverso un programma finanziato dalla National Geographic Society". Quindi nessuna preoccupazione? "Sono abituata - racconta la signora Bruna - Mia figlia è stata molte volte all'estero per seguire le sue passioni, che sono la fotografia e la speleologia. La sento tramite WhatsApp, spesso con messaggi, qualche volta con telefonate, ma dipende molto dalla zona in cui si trovano, in alcune aree ovviamente non c'è segnale".

Alla fine del viaggio porteranno i campioni prelevati, che verranno in seguito analizzati con tecniche all'avanguardia.

Sabrina Schiesaro

(Unioneonline/s.s.)
© Riproduzione riservata