Il suo ultimo viaggio è stato salutato da un lungo applauso, e dai palloncini bianchi che gli amici hanno liberato quando la bara bianca ha lasciato la chiesa.

I parenti, gli amici e i pescatori del porticciolo di Sarroch che gli avevano voluto bene sin da subito, questo pomeriggio si sono riuniti per dire addio a Maurizio Congiu, il ventisettenne morto nella notte tra sabato e domenica scorsi, in una casupola alle porte del parco di Tuvixeddu.

A distanza di dieci giorni dai funerali di Nicola Pisano, morto in seguito a un incidente stradale sulla Sulcitana, la comunità di Sarroch piange ancora per la scomparsa di un altro ragazzo non ancora trentenne.

Anche stavolta, il parroco, don Gianni Locci, ha provato a dare una spiegazione ai progetti di Dio.

"Non dobbiamo farci sopraffare dal dolore - ha detto nell'omelia - ma dobbiamo ricordarci sempre che l'importanza di una vita non si misura con la quantità degli anni vissuti, ma con le impronte che abbiamo lasciato su questa terra. Maurizio, con la sua semplicità, la sua disponibilità e la sofferenza dettata dalle sue precarie condizioni di salute, ha insegnato tanto alla sua famiglia e alle tante persone che gli hanno voluto bene".

Sul pulpito è salito anche uno degli amici di Maurizio, che ha trovato la forza di leggere una lettera per ricordare il ventisettenne scomparso.

"Eri un ragazzo speciale - le sue parole - e tutti ti hanno voluto bene e sempre te ne vorranno. Ora ci stringiamo attorno alla tua famiglia, sperando di dare loro la forza per affrontare questo dolore così grande".

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