Rinvio a giudizio per tutti gli imputati, condanna a 4 anni per l’unico di loro che ha scelto il rito abbreviato, Sergio Milia.

È quanto chiesto dal pubblico ministero Marco Cocco nella tranche processuale sui fondi ai gruppi che coinvolge gli esponenti di Udc e Fortza Paris nel corso della tredicesima legislatura: Andrea Biancareddu (avrebbe utilizzato 165mila euro per fini privati e dunque illeciti), Francesco Ignazio Sisinnio Cuccu (175 mila di contestazione), Roberto Capelli (129mila), Sergio Marracini (26.500 mila), Vittorio e Alberto Randazzo (30mila e 91mila), Antonio Cappai (36.766), Salvatore Amadu (21mila), Giorgio Oppi (112.950) e Sergio Obinu (250mila) dell'Udc e Silvestro Ladu (13.500), Pasquale Onida (26mila) ed Eugenio Murgioni (43mila) di Fortza Paris.

Obinu ha già restituito per intero la cifra e concordato il patteggiamento a 2 anni.

Subito dopo hanno cominciato a parlare gli avvocati difensori, ma la decisione del giudice delle udienze preliminari Giovanni Massidda arriverà il 29 marzo.

A inizio udienza l’ex parlamentare Roberto Capelli ha risposto alle domande del pm e dell’avvocato Annamaria Busia e detto di aver "rendicontato" ogni spesa sostenuta quando era consigliere regionale Udc (2004-2008). Il denaro era stato usato non per scopi "personali" né "di partito". Aveva un immobile in affitto a Nuoro per gli impegni del gruppo e due collaboratori, senza considerare gli innumerevoli appuntamenti pubblici per il gruppo consiliare.

Milia ha restituito 37mila euro dei 168mila oggetto dell'imputazione.

Andrea Manunza

L'INTERROGATORIO DI CAPELLI:

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