Si chiamava Mark A. Conditt, aveva 23 anni ed abitava a Pflugerville.

Questo l'identikit dell'Unabomber che si è fatto esplodere ieri a Austin, in Texas, per sfuggire alla cattura delle forze dell'ordine, e che per tre settimane ha tenuto sotto scacco una città disseminandola di pacchi bomba che hanno ucciso due persone e ferito quattro.

I vicini lo descrivono come un ragazzo tranquillo con una bella famiglia, che da piccolo giocava con i loro figli. Non era andato a scuola, ma i genitori avevano scelto l'home-schooling fino al conseguimento del diploma superiore nel 2013, come si legge sulla sua pagina Facebook della madre, che seguiva anche l'istruzione a casa degli altri 3 fratelli.

Dopo il diploma al community college, Conditt aveva iniziato a lavorare per una ditta di Austin, la Crux Semiconductor. Dallo scorso anno viveva in una casa, sempre a Pflugerville, acquistata e ristrutturata con il padre.

Sul web sono rimaste le tracce di un certo integralismo: sul blog del college sono tuttora rintracciabili alcuni post in cui criticava gli aborti, condannava l'omosessualità e sosteneva l'abolizione del registro pubblico dove vengono indicati i pregiudicati per reati sessuali.

Ora che è morto, non si è placato il regime del terrore a Austin: "Siamo preoccupati che possano esserci altri pacchi", ha spiegato Fred Milanowski, responsabile delle indagini per l'Agenzia federale che regola le armi da fuoco e gli esplosivi, chiedendo alla popolazione di restare in allerta e di segnalare immediatamente eventuali oggetti sospetti.

(Unioneonline/D)

LA SPARATORIA:

GLI ATTACCHI:

© Riproduzione riservata