Sono decine le manifestazioni organizzate in tutta Italia da Libera, oggi, nella Giornata dell'Impegno e della Memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Piazza Sulis, ad Alghero, ha accolto migliaia di persone da tutta l'Isola che hanno sfilato e letto dal palco gli oltre 900 nomi di coloro che hanno sacrificato la loro vita in nome della legalità e della democrazia. Tanti eventi, nelle ultime settimane, sono stati organizzati da Libera Sardegna in vista di questo giorno, anche a Cagliari, Quartu, Guspini, Oristano, Sassari, Suelli.

"Guida" simbolicamente tutti i cortei italiani la città di Foggia, dove, alle 25mila persone, si sono aggiunti il fondatore di Libera don Luigi Ciotti e la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, assieme a rappresentanti di associazioni, comitati di cittadini, esponenti dell'antimafia sociale, amministratori pubblici e magistrati.

"La manifestazione di oggi - spiega Libera - è un modo per rompere in modo definitivo con questa logica muta, per riscattarsi dal fallimento culturale che non assolve nessuno, ma che coinvolge tutti. Abbiamo scelto Foggia perché le mafie del Foggiano sono organizzazioni criminali molto pericolose che facciamo una tragica fatica a leggere".

L'evento ad Alghero (foto della lettrice Grazia Carrus, di Cagliari)
L'evento ad Alghero (foto della lettrice Grazia Carrus, di Cagliari)
L'evento ad Alghero (foto della lettrice Grazia Carrus, di Cagliari)

MATTARELLA - "Desidero riaffermare la mia vicinanza - ha scritto in una nota il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - a quanti, con passione civile e profondo senso di solidarietà, sono riuniti a Foggia e in tante altre città per testimoniare come il cuore dell'Italia sia con chi cerca verità e giustizia, con chi rifiuta la violenza e l'intimidazione, con chi vuole costruire una vita sociale libera dal giogo criminale".

"I nomi - tutti i nomi - di coloro che sono stati uccisi dalle mafie suoneranno, ancora una volta, come monito alle coscienze di tutti. Fare memoria è un'opera irrinunciabile della comunità, esprime rispetto alle vite spezzate dal ricatto degli assassini, o dalla loro strategia di dominio. Ci fa chinare la testa davanti alla sofferenza indicibile dei familiari, manifesta il nostro legame sociale e, con esso, le radici di quei valori di civiltà e di umanità che la violenza mafiosa cerca di cancellare".

"Ripetere quei nomi costituisce anche un impegno. Per lo Stato e le sue Istituzioni, anzitutto, che sono chiamati a contrastare con sempre crescente energia le organizzazioni mafiose vecchie e nuove. Accanto a questo, sono necessari un allargamento della coscienza civile, una partecipazione attiva dei cittadini, un impegno convergente delle formazioni sociali, un radicamento della cultura della legalità".

(Unioneonline/D)

LA MANIFESTAZIONE DI ALGHERO:

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