Mamma e neonato di appena venti giorni sono sul divano del soggiorno-angolo cottura, nel piccolo appartamento di Pirri. In camera da letto, a pochissimi metri, intanto brucia un materasso, da minuti e minuti, e il rogo continua a riempire la casa di fumo. Ma la donna non esce, non porta in salvo il suo bimbo. Un vicino vede il fumo e dà l'allarme al 115, la sorella della donna (vive nello stesso alloggio, era uscita per alcune commissioni) irrompe nell'appartamento e porta fuori madre e figlio, che respirano da tempo il terribile monossido di carbonio. «Mi è caduta la sigaretta sul materasso», dice la mamma quarantenne al personale del 118 che la trasporta alla camera iperbarica dell'ospedale Marino, mentre il neonato è in Puericoltura al Policlinico universitario. E no, la polizia non crede che sia davvero andata come racconta la madre.

LE INDAGINI Nessun provvedimento formale è stato preso finora nei confronti della donna, ma è probabile che possa arrivare già oggi. Il sospetto degli investigatori è che volesse farla finita assieme al suo bimbo, che il rogo non sia un incidente. Ne sono convinti alla Squadra mobile della Questura, che ha raccolto molti indizi. Inutile chiedere dettagli agli investigatori coordinati dal dirigente Marco Basile, ormai convinti di essere di fronte a un caso - non rarissimo tra le neomamme - di depressione successiva al parto, giunta alle estreme conseguenze.

GLI ACCERTAMENTI La Squadra mobile non conferma - ma nemmeno smentisce - che gli esperti della Polizia scientifica abbiano trovato tracce di combustibile sul materasso andato a fuoco, dal quale le fiamme si sono propagate a una sedia con parti di plastica sopra la quale c'era biancheria. Di certo c'è però che della vicenda è stato informato il Tribunale per i minorenni (che ora dovrà fare le proprie valutazioni), oltre che il sostituto procuratore Emanuele Secci. Alla polizia non quadra la situazione trovata in casa, cioè il mancato salvataggio del neonato mentre l'ambiente si riempiva di fumo. È il nodo più importante che la donna dovrà sciogliere con il proprio racconto dei fatti.

L'ALLARME Premesso che madre e figlio non sono in pericolo di vita (il bimbo era in stato soporoso, si teme che i danni provocati dall'intossicazione possano essere molto gravi), il rischio corso è stato altissimo. I Vigili del fuoco, quando hanno ricevuto la chiamata alle 9, sono intervenuti per un incendio accidentale provocato da una sigaretta caduta su un materasso per distrazione. Qualcosa, però, evidentemente non tornava agli occhi dei pompieri, e la conferma è arrivata dagli accertamenti della Polizia scientifica, che ha eseguito analisi mirate. Così, ben altra tesi investigativa ha rapidamente guadagnato credito, al punto che si è sentita l'esigenza di informare la Procura e il Tribunale per i minori.

Luigi Almiento
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