Rapinatori seriali nel mirino della polizia di Sassari: questa mattina la Squadra mobile ha arrestato due persone, mentre una terza risulta indagata a piede libero.

Le indagini sono iniziate dopo la rapina avvenuta in via Nizza il 7 novembre scorso a danno del dipendente di un Compo oro. L'uomo aveva appena sistemato nel bagagliaio della sua auto una busta con all'interno oggetti preziosi per un valore di oltre 45mila euro.

Avvicinato da due malviventi, uno dei quali con un'arma in pugno, era stato minacciato, costretto a consegnare la busta e infine obbligato a salire sulla macchina.

"Se non lo fai, usiamo quest'arma", avevano ribadito prima di fuggire su un motorino il cui numero di targa, anche se parziale, era stato annotato dalla vittima della rapina, che l'aveva fornita agli inquirenti insieme alla descrizione dei banditi.

Dal quel momento sono iniziati gli approfondimenti investigativi, nel corso dei quali sono stati analizzati i filmati delle videocamere di sorveglianza presenti nella zona.

Il ciclomotore è risultato rubato qualche giorno prima a Sassari, ed è stato incendiato nella zona in cui vive uno dei due arrestati, E.G., 57 anni, già noto alle forze dell'ordine. Nel corso di una perquisizione effettuata a casa di quest'ultimo, sono state ritrovate monete antiche, alcune di grande valore, frutto di un furto in un'abitazione. Dopo i primi indizi, attraverso intercettazioni telefoniche, sono stati ricostruiti i rapporti con l'altra persona finita in carcere, P.M., 53enne di Porto Torres.

E, inoltre, proprio questo, all'epoca della rapina era ricercato poiché destinatario di un ordine di carcerazione per altre vicende. Il 28 novembre dell'anno scorso è stato rintracciato ed è finito in manette. In quell'occasione, a casa sua è stato ritrovato del materiale che non ha fatto altro che aggravare la sua posizione.

La terza persona coinvolta, F.M., 54enne con precedenti, era in compagnia di P.M. quando è avvenuto l'arresto, e ora è indagato per favoreggiamento personale.

Gli elementi che hanno "incastrato" E.G., spiega la Squadra mobile, sono anche altri: quando gli agenti hanno effettuato la perquisizione, hanno notato che l'uomo aveva una vistosa ferita a una gamba. Ha raccontato di essersela procurata in seguito a un incidente, ma questo dettaglio fa sospettare che sia coinvolto anche in un'altra rapina, quella avvenuta a Porto Torres il 6 ottobre 2017 ai danni di un tabaccaio.

La vittima era stata avvicinata con le stesse modalità del fatto avvenuto al dipendente del Compro oro, poi era stata aggredita con uno spray urticante al viso e infine i ladri si erano impossessati di circa 11mila euro, tentando la fuga a bordo di un motorino, inseguiti dal tabaccaio.

Il motociclo e la macchina si erano poi scontrati e i rapinatori erano caduti a terra. Sarebbe in quella circostanza che E.G. si è procurato le lesioni poi notate dai poliziotti, oltre al fatto che i ladri avevano lasciato sul luogo dell'incidente delle tracce biologiche che hanno consentito la loro identificazione.

Per quanto riguarda P.M., nella sua abitazione è stata infine ritrovata della droga, presumibilmente cocaina.

Entrambi gli arrestati sono stati portati al carcere di Bancali.

(Unioneonline/s.s.)
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